- Ultima modifica il Domenica, 21 Aprile 2013 06:35
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La Furriadroxiu Cup 2011 (rimane) a Pula
(Dal nostro inviato speciale a La Furriadroxu Cup 2011, Natalie Licheri)
Questa storia dovrebbe essere scritta a più mani. Quella di Domenico che disegnando il campo di regata nel terreno sognava la coreografia dei suoi fumi colorati. Quella di Margherita che salutava l’obiettivo della macchina fotografica dopo la prima manche. Quella di Robi Contender che si apriva l’ichnusino a fine regata. Quella di Anna che lavava la barca con tanta cura. Quella di Manuel che si complimentava con gli organizzatori durante la premiazione. Quella di Marco Scanu che gesticolava rispondendo alle domande tecniche rivolte dai bambini. E quella di Antonio che la sollevava in segno di protesta durante l’ultima agguerritissima manche. Perché questa non è soltanto la storia di un carrello o di tre barche che percorrono la statale 195 in cerca di un po’ di notorietà. Questa è la storia di una passione che fa dimenticare tutto ciò che è superfluo e si diffonde al di là di ogni comodità. E questa è anche la storia di Tanni Spanedda che avrebbe preferito gareggiare col suo Flying Junior invece di far notare agli equipaggi quanto fosse stata superficiale la loro lettura del bando di regata. Quella domenica iniziò prima del solito per il gruppo dello Yacht Club Quartu. La trasferta comportava una maggiore attenzione dal punto di vista organizzativo. L’attrezzatura era la più varia: fiocchi da tempesta, tangoni, fischietti, fumogeni tricolore, mute, vecchi copertoni, ombrelli, kit di sopravvivenza, tessere FIV e tappi di sughero. Ogni oggetto sembrava utile a qualcosa e mentre i portabagagli delle auto si riempivano di deliri e fantasie, le barche, già a Porto D’Agamu, aspettavano soltanto di solcare il mare antico. Un bel gruppo di velisti indaffarati accolse gli stranieri secondo i vecchi modi marinari del "mi puoi tenere quella sartia?", "passami quel grillo", "ti serve un carrello?" tanto che ogni qualsivoglia parvenza di appartenere a quello o a quell’altro club fu ben presto dissolta. Contro ogni previsione meteorologica le nubi si diradarono e la baia illuminata e riscaldata dal sole novembrino diventò il campo di regata della Su Furriadroxu Cup 2011. Venti derive armate di tutto punto, fatta eccezione per il 470 travestito da FJ, erano pronte a sfidarsi senza tregua nelle due manche previste, sotto l’attento sguardo di una severa giuria. Isolata dalle altre barche della categoria Flying Junior se ne stava Ilona con degli strozzascotte appositamente progettati e realizzati per l’occasione dal cantiere "Cugini-Porcu-Deplano". Il timoniere Castriotta inizialmente aveva proposto di mettere in campo soltanto una serie di azioni di disturbo nei confronti del detentore del titolo: Patrick. La strategia era semplice e consisteva in lanci di "patate di mare", spargimento di grassi alimentari sulla sua Alpa Esse per attirare le vespe e collisioni volontarie e continue da parte della flotta dello Yacht Club Quartu. Tuttavia quand’egli si trovò lungo la linea di partenza ordinò ai compagni di procedere secondo le regole di regata. Non ci è dato sapere quale fu il motivo della sua decisione, si potrebbe pensare perfino che sia riconducibile ai noti dissapori tra lui e il timoniere Deplano, ma una cosa è certa, la tattica del Castriotta si dimostrò lucida e vincente e gli assicurò un meritatissimo sesto posto, primo nella sua categoria. Le cose andarono un po’ meno bene per Cignoappiccica che appesantita dal gavone pieno di trabocchetti si dovette accontentare di un undicesimo posto. Domenico e Anna anche grazie al ritiro della protesta di Antonio riuscirono a posizionarsi a metà classifica e Marco Scanu (in Carboni) quarto, a un solo passo dal podio. Ma per raccontare di quell’atmosfera, dell’ottima compagnia e di quei luoghi meravigliosi questa storia dovrebbe essere scritta a più mani, quelle di tutti i velisti e gli organizzatori che mangiando il loro bel piattone di malloreddus e salsiccia intorno a un tavolo davano il loro piccolo e inconsapevole contributo alla realizzazione di un grande sogno.
Circolo Velico
Porto D'Agumu
Pula (CA)
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